Poema di Gabriele D'Annunzio del 1903. Attraverso la rievocazione, dapprima di
un suo viaggio in Grecia e dell'immaginario incontro con Ulisse, prototipo del
Superuomo, e poi di un viaggio ideale fra gli eroi michelangioleschi della
Cappella Sistina, esalta l'impulso e la gioia vitali. Esso costituisce il
1° libro,
Maia, delle
Laudi del cielo del mare della terra e
degli eroi (V.).